Decoro architettonico: criteri per valutare lâimpatto di unâopera
Necessario un reciproco temperamento tra lâunitarietĂ originaria di linee e di stile, le menomazioni intervenute successivamente e lâalterazione prodotta dallâopera modificativa sottoposta a giudizio
Per poter valutare adeguatamente lâimpatto di unâopera modificativa sul decoro architettonico di un palazzo è necessario adottare un criterio di reciproco temperamento tra lâunitarietĂ originaria di linee e di stile, le menomazioni intervenute successivamente e lâalterazione prodotta dallâopera modificativa sottoposta a giudizio, senza che possa conferirsi rilevanza da sola decisiva, al fine di escludere una concreta lesione del decoro architettonico, al degrado estetico prodotto da precedenti alterazioni ovvero alla visibilitĂ delle alterazioni.
Questi i punti fermi fissati dai giudici (sentenza numero 12854 del 13 maggio 2025 della Cassazione), chiamati a prendere in esame il contenzioso relativo ad un immobile, di quasi 400 metri quadri, occupante lâintero piano di un edificio risalente ai primi del â900, privo di impianti e da ristrutturare completamente.
In sostanza, nel 2010 una societĂ ha acquistato lâimmobile, ma, tre anni dopo, la stessa societĂ ha avviato trattative per vendere lâimmobile, frazionandolo in tre appartamenti. A tal fine, ha elaborato progetti per dotare gli appartamenti di impianti autonomi di riscaldamento, acqua calda e gas, prevedendo lâinstallazione di canne fumarie e contatori sulla facciata interna dellâedificio affacciata sul cortile, divenuto nel frattempo di proprietĂ di una donna.
I proprietari di altre unitĂ immobiliari nello stesso edificio hanno citato in giudizio la societĂ , chiedendo di dichiarare illegittime le opere programmate, in quanto lesive del decoro architettonico dellâedificio, in violazione del regolamento condominiale e del Codice Civile, e di vietarne la realizzazione, previo accertamento dellâinesistenza del diritto di accesso al cortile.
Per i giudici di merito, alcune opere programmate sono legittime, altre, invece, sono illegittime.
Nello specifico, la sostituzione di una canna fumaria con unâaltra di diametro maggiore non lede, secondo i giudici, il decoro architettonico dello stabile, decoro giĂ compromesso da precedenti modifiche del cortile. Illegittima, invece, lâinstallazione di una nuova canna fumaria adiacente al pluviale, a fronte dellâimpatto visivo stonato. Confermata, poi, lâillegittimitĂ dellâimbotte nel vano scala per i contatori, e riconosciuta la legittimitĂ della loro installazione in una nicchia sulla facciata del cortile. Non lesive del decoro dello stabile, poi, le modifiche alle finestre.
Corretta, secondo i magistrati di Cassazione, la valutazione compiuta dai giudici di merito, poichĂŠ non si è conferita rilevanza da sola decisiva, al fine di escludere unâattuale lesione del decoro architettonico, rispettivamente al degrado estetico prodotto dalle precedenti alterazioni oppure alla visibilitĂ delle modificazioni attuali. Invece, si è considerato il degrado estetico prodotto dalle precedenti alterazioni congiuntamente allâassenza di immediata visibilitĂ delle modificazioni attuali.